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21 Stati Ue avvertono: Ignorare la resilienza idrica è un errore

In una lettera condivisa, ben 21 Stati membri, compresa l’Italia, evidenziano che per rafforzare la gestione delle risorse idriche nell’Unione Europea saranno necessarie azioni concrete e una strategia di mobilitazione.

Questo giovedì, la maggior parte degli Stati dell’UE ha sollecitato la Commissione europea a consolidare la sicurezza e la resilienza dell’acqua in tutto il continente, sottolineando che questa risorsa naturale cruciale deve essere considerata una “priorità assoluta” nell’agenda futura dell’Unione.

Il documento, infatti, mette in evidenza l’agitazione causata da siccità, carenza d’acqua e inondazioni che colpiscono gran parte dell’Europa, evidenziando che tali fenomeni non sono più riscontrabili come anomalie, ma come una tendenza in atto.

Gli Stati coinvolti – Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna – hanno manifestato le loro preoccupazioni nel corso di una riunione informale dedicata ai ministri dell’Ambiente. Hanno, così, invitato la Commissione a presentare misure concrete per sviluppare un “approccio integrato” in conformità con l’Agenda strategica, il documento di orientamento politico del Consiglio approvato lo scorso 27 giugno.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, circa il 20% del territorio dell’Unione e il 30% della popolazione europea subiscono annualmente stress idrico. Si stima che i danni derivanti da questa crisi ammontino a circa 9 miliardi di euro all’anno, cifra che esclude i danni agli ecosistemi e che potrebbe arrivare a 65 miliardi entro la fine del secolo.

Nella lettera indirizzata al vicepresidente esecutivo della Commissione, Maroš Šefčovič, i ventuno Stati membri hanno sottolineato la necessità di un approccio globale, dotato di una “maggiore coordinazione” a livello europeo. Tale approccio dovrebbe abbracciare le risorse d’acqua dolce e salata, la tutela degli ecosistemi, il consumo umano, l’agricoltura e i sistemi alimentari, l’energia e le industrie.

“Un approccio sistematico è fondamentale per garantire sinergia e coerenza in tutti i processi legislativi e di pianificazione. È urgente integrare le considerazioni relative all’acqua e gli obiettivi di conservazione, con l’obiettivo di assicurare la disponibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento idrico”, afferma la lettera.

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