Quest’anno partirà una sperimentazione biennale voluta dal ministero dell’Istruzione per esplorare i potenziali benefici dell’adozione delle nuove tecnologie nell’insegnamento e nell’apprendimento.
“Sbagliando si impara.” Con queste parole, il dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Tommaso Salvini a Roma ha spiegato la decisione di aderire alla sperimentazione avviata dal ministero, che prevede l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella didattica tradizionale.
Questo progetto, come riferito dal preside Paolo Pedullà, è stato fortemente voluto dal suo predecessore ed è ora in fase di attuazione. Attualmente, il ministero sta comunicando ulteriori dettagli sulla data di avvio del progetto pilota, che inizierà quest’anno e avrà una durata di due anni. Nel frattempo, le scuole si stanno organizzando per pianificare il percorso didattico, mentre i docenti si preparano per un periodo di formazione in preparazione all’inizio del programma.
Tra i benefici attesi dall’iniziativa, il preside crede vi sia la possibilità di ridurre la dispersione scolastica, un obiettivo che spera di raggiungere per il suo istituto. “L’IA non si limita a segnalare un errore, ma guida lo studente verso le materie da approfondire, offrendo contenuti aggiuntivi su quegli argomenti. Questo supporto può realmente aiutare gli studenti a identificare i loro punti deboli nel processo di apprendimento“, afferma Pedullà a Euronews.
Modalità di Implementazione del Progetto
All’interno di questa grande scuola laziale, solo gli studenti del quarto anno saranno coinvolti nella sperimentazione. Attraverso una piattaforma online, gli studenti potranno migliorare le loro competenze sia in aula che nei compiti a casa.
“Una classe sarà destinata al monitoraggio dei progressi, mentre un’altra testerà effettivamente questa nuova tecnologia, utilizzata nelle materie scientifiche, italiano, latino e inglese”, spiega Ezio di Costanzo, docente di matematica e fisica. “La classe di controllo è fondamentale, poiché seguirà un approccio tradizionale, consentendo un confronto dei risultati“, aggiunge.
Di Costanzo sottolinea che l’integrazione dell’intelligenza artificiale permette di monitorare i progressi degli studenti, aiutandoli a identificare le aree da rivedere, mentre per gli insegnanti ciò può portare a un’evoluzione del metodo didattico.
Il Parere degli Studenti sulla Sperimentazione
La maggioranza degli studenti utilizza già strumenti di Intelligenza Artificiale, e molti di loro sostengono l’iniziativa, poiché può essere un modo per fare attenzione ai rischi associati al suo impiego.
“Siamo cresciuti insieme all’evoluzione delle tecnologie IA, ci troviamo in un’epoca in cui tutti le usano, ma siamo anche coscienti delle problematiche e della mancanza di chiarezza riguardo le informazioni fornite dall’IA,” commenta Gaia Colabella, studentessa dell’ultimo anno. “Anche gli insegnanti sono consapevoli dell’uso che facciamo della tecnologia, quindi sicuramente è fondamentale regolamentare il suo utilizzo.”
Il programma inizierà come un test limitato, con l’auspicio di un’estensione futura. “La sperimentazione parte quest’anno e coinvolgerà un totale di 15 scuole in tutta Italia, con una durata di due anni”, afferma Giuseppe Schiboni, Assessore al Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito della Regione Lazio.
“Essendo un progetto sperimentale”, ha spiegato a Euronews, “sarà soggetto a successive valutazioni. Considerando l’interesse crescente per l’IA, mi aspetto che venga ampliato a tutte le scuole.” Secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, l’iniziativa non offre solo i già citati vantaggi, ma ha anche un ulteriore merito: fornendo competenze specifiche ai giovani, la tecnologia può contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews