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Aumento GNL russo in Francia: cosa succede alle sanzioni?

Le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo da parte della Francia hanno registrato un incremento significativo. Questa situazione è stata evidenziata dalle associazioni che richiedono un embargo totale sul gas proveniente dalla Russia.

Secondo un’analisi dei dati commerciali, le spedizioni di GNL russo in Francia sono più che raddoppiate nella prima metà di quest’anno. Questo aumento si verifica mentre l’Europa cerca di ridurre gli acquisti di energia che finanziano l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Sebbene l’Europa abbia già limitato le importazioni di petrolio russo, il gas naturale continua a essere importato senza restrizioni.

Lo studio, condotto dall’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), un’organizzazione no-profit statunitense dedicata alla transizione verso energie più sostenibili, ha messo in luce che le aziende francesi sono i principali importatori. Nella prima metà di quest’anno, i Paesi dell’UE hanno complessivamente importato il 7% di GNL russo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo i dati dell’IEEFA, le compagnie francesi hanno importato quasi 4,4 miliardi di metri cubi di GNL russo nei primi sei mesi del 2023, un notevole aumento rispetto ai 2 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. Rispetto a questi valori, Spagna e Belgio hanno visto un incremento dell’1% e un calo del 16%, rispettivamente.

La sfida per eliminare i combustibili fossili russi

Oleh Savytskyi, fondatore dell’organizzazione no-profit Razom We Stand, ha dichiarato che l’obiettivo dell’UE di eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili russi entro il 2027 è un traguardo “spaventosamente lontano”. Secondo Savytskyi, i Paesi che continuano ad acquistare GNL russo stanno ostacolando la transizione energetica dell’Europa e finanziando la guerra della Russia attraverso miliardi di euro.

Molti governi europei hanno sottolineato che un divieto totale sulle importazioni di gas russo potrebbe causare un’impennata delle bollette energetiche per i cittadini e per le industrie stesse.

TotalEnergies: il colosso francese tra i principali importatori

TotalEnergies, il gigante energetico francese che ha rappresentato la quota principale delle importazioni tra gennaio e giugno, ha spiegato di essere vincolato da contratti firmati prima dell’invasione russa in Ucraina.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze francese ha informato che gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Canale di Suez hanno imposto una riorganizzazione nelle importazioni di GNL, rendendo più difficile l’arrivo del gas dal Medio Oriente, mentre le rotte russe dall’Artico rimangono operative.

La Francia si colloca tra i principali punti di ingresso del GNL in Europa ed è a pari merito con la Spagna nel possedere il maggior numero di terminal di GNL, ben sette ciascuna.

Il mercato del gas russo in Europa

Durante il periodo in cui la Francia ha incrementato le importazioni di GNL russo, ha, al contempo, ridotto gli acquisti da altri fornitori come Stati Uniti, Angola, Camerun, Egitto e Nigeria. Le esportazioni di GNL da questi Paesi non sono state influenzate dalle tensioni recente nel Mar Rosso.

Ancora non sono disponibili dati pubblici sui prezzi del GNL russo. Tuttavia, in genere il GNL russo viene venduto a un prezzo scontato poiché alcuni acquirenti lo rifiutano, come ha spiegato Jason Feer, esperto di business intelligence presso la società di consulenza Poten and Partners.

Il gas aggiuntivo non viene utilizzato dalle abitazioni o dall’industria francese. Infatti, la domanda in Francia è scesa del 9% nella prima metà di quest’anno rispetto all’anno precedente. Al contrario, secondo Kpler, le esportazioni di gas francese tramite gasdotto verso il Belgio sono cresciute di quasi il 10% nei sei mesi iniziali di quest’anno, ma non è possibile determinare quanto di questo sia costituito da GNL russo.

“Ciò significa che ci sono chi guadagna da questo commercio”, ha concluso Feer.

Le joint venture di TotalEnergies con la Russia

Il più grande progetto di GNL russo si trova nella penisola di Yamal, nel Circolo Polare Artico, dove TotalEnergies detiene una quota del 20% in una joint venture. Secondo un contratto firmato nel 2018, TotalEnergies è obbligata ad acquistare 4 milioni di tonnellate di gas all’anno.

La compagnia ha affermato di essere legalmente tenuta a rispettare i propri contratti e continuerà a farlo “fino a quando i governi europei riterranno necessario il gas russo per la sicurezza degli approvvigionamenti dell’Unione Europea”.

Le importazioni potrebbero essere interrotte solo in caso di nuove sanzioni. TotalEnergies ha fatto notare che le proprie importazioni di GNL russo in Europa sono diminuiti durante il periodo analizzato.

La posizione della Commissione Europea

Un portavoce della Commissione europea ha affermato che, tra il 2021 e il 2023, le importazioni di gas russo hanno subito una diminuzione significativa.

Una crescita temporanea dei volumi “non mette in dubbio i progressi fatti dall’UE negli ultimi due anni”, ha commentato il portavoce Adalbert Jahnz, aggiungendo che “abbiamo diversificato le nostre fonti di approvvigionamento e ora la maggior parte del gas proviene da partner affidabili, come Norvegia e Stati Uniti”.

Nonostante ciò, Savytskyi di Razom We Stand ha esortato l’UE ad attuare un embargo totale sul gas russo. Ha affermato che TotalEnergies “non dovrebbe avere il permesso di mantenere l’Europa legata al gas russo”.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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