Secondo i sondaggi analizzati da Euronews, Kamala Harris ha al momento un vantaggio netto dello 0,9% sulle sue avversarie. Questo dato evidenzia come la competizione sia estremamente serrata, con un particolare focus sul risultato in uno Stato cruciale: la Pennsylvania.
Si avvicina il martedì 5 novembre e gli americani si preparano a votare. Ma quali sono le aspettative? Prevedere l’esito è complicato: ogni scenario è plausibile. Negli ultimi quindici giorni, i sondaggi hanno mostrato una crescente inclinazione verso il candidato repubblicano e ex presidente Donald Trump. Tuttavia, i dati più recenti indicano una nuova onda a favore della candidata democratica Kamala Harris . Anche in questo stesso anno, come nelle due elezioni precedenti, il margine tra i candidati appare incredibilmente ridotto.
Testa a testa nei sondaggi
I sondaggi hanno evidenziato un avvicinamento tra i due contendenti a partire da luglio, quando Harris ha sostituito Biden nella corsa alla Casa Bianca . Secondo la media dei sondaggi elaborata da Euronews, attualmente Harris è in leggero vantaggio su Trump a livello nazionale, con percentuali rispettivamente del 48,7% contro il 47,8%.
Questo margine è confermato anche da fonti statunitensi. Le analisi di FiveThirtyEight mostrano Harris in vantaggio su Trump di 0,9 punti percentuali a livello nazionale, il più stretto dal 30 luglio. D’altra parte, stando a RealClearPolitics , Trump supererebbe Harris dello 0,1%, il che segna una condizione di parità con una leggera inclinazione a favore di Harris negli ultimi giorni, dato che la settimana scorsa Trump era in vantaggio dello 0,5%.
Va sottolineato che questi dati riguardano esclusivamente il conteggio dei voti. Sia nel 2020 che nel 2016, il candidato democratico ha ottenuto più voti rispetto al repubblicano. Nel 2016, Hillary Clinton ha primeggiato con un margine del 2,1% su Trump. Quattro anni dopo, Biden ha vinto con un margine di quasi 5% , ma nei cosiddetti swing States la distanza è stata di appena alcune decine di migliaia di voti. Sulla base dei sondaggi e delle evidenze storiche, risulta chiaro che se Harris dovesse mantenere un margine inferiore all’1%, le sue probabilità di vittoria si ridurrebbero notevolmente.
Tuttavia, un sondaggio pubblicato domenica scorsa riguardante l’Iowa ha sollevato speranze nel campo democratico. Condotto dal Des Moines Register, ha rivelato che Harris è in vantaggio di tre punti a pochi giorni dal voto. Questo cambiamento sembra attribuibile principalmente all’elettorato femminile più maturo e agli elettori indipendenti.
Gli swing States cruciali
Nelle ultime elezioni, gli swing States si rivelarono campo di battaglia serrato. In Pennsylvania , considerato strategico per le elezioni del 2024, come già accaduto nel 2016 e nel 2020, Harris e Trump sono praticamente appaiati. La distanza tra i due è inferiore allo 0,3%. Negli ultimi 14 sondaggi condotti nello Stato, Trump ha registrato un leggero vantaggio in sette occasioni, mentre Harris è risultata avvantaggiata solo in quattro, per altri sette sondaggi si segnala una parità tra i candidati.
I 19 grandi elettori della Pennsylvania sono quindi un premio ambito e potrebbero decidere chi sarà il vincitore. Da notare che la Pennsylvania è nota per essere tra i primi Stati a dichiarare i risultati, a causa di legislazioni che allungano il processo, perciò ci si potrebbe aspettare una lunga attesa prima di avere i dati definitivi.
Michigan e Wisconsin, due altri Stati strategici, sembrano lievemente favorevoli a Harris nei sondaggi, mentre Trump ha un vantaggio di un punto o più in Georgia, Arizona e Carolina del Nord . In queste ultime tre, Trump ha storicamente avuto successo, e una sua eventuale perdita potrebbe segnare profondamente la sua corsa alla Casa Bianca. Anche la Georgia, che ha perso per un soffio nel 2020, potrebbe risultare decisiva, così come l’Arizona, dove ha vinto nel 2016 ed è stato superato nel 2020.
Il Nevada , pur avendo meno popolazione e quindi meno grandi elettori (solo sei), rimane come un potenziale asse strategico in alcune configurazioni elettorali. Infatti, Trump non ha mai trionfato qui, anche se nel 2016 ha fatto una buona corsa.
In generale, i sondaggi evidenziano una forte attenzione verso le questioni relative all’immigrazione , un tema sul quale Trump sembra avere un buon appeal tra gli elettori.
La Pennsylvania come punto cruciale
In conclusione, se l’andamento reale dei voti riflette i sondaggi, con la Pennsylvania considerata come il vero Stato “troppo vicino per essere assegnato”, ci si aspetta una battaglia al fotofinish. Per essere proclamato presidente, un candidato necessita di 270 grandi elettori .
Se consideriamo che Trump avrebbe la Georgia, l’Arizona, la Carolina del Nord e il Nevada, mentre Harris il Michigan e il Wisconsin, come suggeriscono i sondaggi, questo porterebbe Harris a 251 voti contro i 268 di Trump, lasciando l’ex presidente a soli due voti dalla vittoria. Ma i 19 voti della Pennsylvania potrebbero sovvertire completamente le previsioni.
I sondaggi attuali danno Trump in netto vantaggio nello Stato; tuttavia, il voto per corrispondenza sembra propendere a favore dei democratici, come nel 2020. Inoltre, c’è una tendenza all’aumento della percentuale di donne votanti rispetto a quanto rilevato nei sondaggi, un aspetto che potrebbe rivelarsi favorevole a Harris. La Pennsylvania è stata definita “lo Stato che governa tutti” e, in effetti, potrebbe rappresentare il fulcro decisivo di queste elezioni.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews