Socialisti, liberali e Verdi hanno espresso il loro dissenso riguardo alla decisione di Ursula von der Leyen di nominare Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della nuova Commissione europea.
I tre gruppi politici che avevano appoggiato la rielezione di Ursula von der Leyen si rifiutano di collaborare con l’estrema destra e critican quindi la scelta di un vicepresidente proveniente dal gruppo dei Conservatori e riformisti europei , quale è Fratelli d’Italia.
Tuttavia, né i Socialisti e Democratici, né Renew Europe, né i Verdi/Ale hanno da subito bocciato la candidatura di Fitto, né hanno valutato di ritirare il loro supporto alla Commissione von der Leyen. Il giudizio finale si basa sull’audizione dell’attuale ministro italiano per gli affari europei, che a Bruxelles assumerà il ruolo di vicepresidente con delega alle Riforme e alla Coesione.
Ogni commissario europeo deve infatti ottenere l’approvazione di almeno due terzi degli eurodeputati nelle commissioni parlamentari competenti per il suo incarico. Questo processo prevede un’analisi delle risposte scritte e orali durante un’audizione della durata minima di tre ore .
Una scelta controversa
Iratxe García Pérez , eurodeputata spagnola e leader del gruppo S&D, ha affermato che la nomina non soddisfa le aspettative della sua formazione politica, sostenendo che il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei non fa parte della maggioranza a sostegno di von der Leyen.
“La presidente von der Leyen era pienamente consapevole della nostra opposizione”, ha dichiarato a Euronews. “Ora inizia il processo di audizioni, durante il quale dovremo valutare la competenza, le conoscenze e l’impegno europeo di ciascun commissario. Alla fine prenderemo una posizione definitiva”.
Anche Valérie Hayer , presidente di Renew Europe e eurodeputata francese, ha espresso preoccupazione. “Il nostro gruppo aveva già avvertito Ursula von der Leyen riguardo a questa scelta politica. Ora che l’ha confermata, prende atto. Da qui in avanti, ci aspettiamo audizioni rigorose. Valuteremo le candidature basandoci sulle capacità di impegno europeo e sull’indipendenza dai rispettivi Stati membri”.
Il gruppo dei Verdi/Alleanza libera per l’Europa ha contestato la nomina, considerandola un ingiusto premio per il governo italiano, che non sostenne von der Leyen al Consiglio europeo (la presidente Giorgia Meloni si astenne al momento della nomina) e si divise sul voto di conferma in Parlamento (solo Forza Italia votò a favore, mentre Lega e Fratelli d’Italia si opposero).
Inoltre, i co-presidenti dei Verdi, Terry Reintke e Bas Eickhout , manifestano preoccupazione, affermando che la presenza di un conservatore tra i vicepresidenti potrebbe far deviare la nuova Commissione verso posizioni più a destra. “La nomina di un esponente dell’estrema destra italiana è motivo di grande preoccupazione che faremo presente nell’audizione”, spiega Eickhout a Euronews.
A difesa della scelta di Fitto, Manfred Weber , presidente del Partito Popolare Europeo (di cui fa parte anche von der Leyen), ha dichiarato: “La proposta della Commissione europea per i prossimi cinque anni deve unire l’Europa e riflettere le proporzioni dei gruppi politici, oltre a quelle geografiche. Per questo sosteniamo una posizione forte dell’Italia nella Commissione futura”.
Altri commissari sotto esame
Raffaele Fitto non è l’unico commissario europeo a destare perplessità tra i parlamentari. I critici a sinistra hanno sollevato dubbi riguardo all’assegnazione del portafoglio “Salute e benessere animale” all’ungherese Olivér Várhelyi e “Affari interni e migrazioni” all’austriaco Magnus Brunner .
Bas Eickhout ha sottolineato che “Várhelyi non ha avuto un comportamento appropriato nel mandato precedente e, a quanto pare, non ha competenze in materia di salute e benessere animale, suscitando quindi ulteriori preoccupazioni”.
Il gruppo della Sinistra ha criticato, oltre a Fitto e Várhelyi, anche la nomina della portoghese Maria Luís Albuquerque come commissaria ai Servizi finanziari e del greco Apostolos Tzitzikostas ai Trasporti sostenibili e al turismo.
È stato apprezzato l’equilibrio di genere quasi raggiunto da von der Leyen, con una rappresentanza femminile del 40% tra i commissari, ma si sottolinea che questa Commissione europea è “la più di destra di sempre”.
Dal canto loro, i Patrioti per l’Europa, gruppo di destra radicale, criticano la distribuzione dei poteri politici. “Il problema fondamentale è che la Commissione europea intende continuare sulla stessa linea per cinque anni, mentre gli europei hanno votato per un cambiamento di rotta che non si è realizzato”, afferma l’eurodeputato spagnolo di Vox, Jorge Buxadé.
Infine, anche la vicepresidente spagnola Teresa Ribera, responsabile per la Transizione pulita, equa e digitale, ha ricevuto pesanti critiche. “È la candidata meno adatta: avversa il settore agricolo e ha danneggiato agricoltura e pesca, paralizzando addirittura il programma nucleare spagnolo”.