Hezbollah spara 100 razzi su Israele: 4 feriti riportati

La tensione tra Hezbollah e Israele continua a crescere. Nel recente attacco dell’organizzazione sciita, almeno quattro individui sono rimasti feriti nel nord di Israele. Nel frattempo, le forze israeliane hanno fatto irruzione negli uffici di Al Jazeera in Cisgiordania.

La situazione è particolarmente tesa dopo le esplosioni provocate da dispositivi elettrici in Libano, che hanno portato a una reazione di Hezbollah. Nelle prime ore di domenica, oltre 100 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele; alcuni di essi sono atterrati in prossimità di Haifa. Questi attacchi hanno interessato una zona più ampia del nord di Israele rispetto alle precedenti ondate di razzi, scatenando l’allerta aerea in tutta la regione.

L’esercito israeliano ha dichiarato che i razzi sono stati indirizzati “verso aree civili”, suggerendo una possibile escalation rispetto agli attacchi precedenti, che si concentravano principalmente su obiettivi militari.

Il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom ha riportato di aver assistito quattro feriti da schegge, incluso un uomo di 76 anni ferito nei pressi di Haifa, dove diversi edifici e veicoli sono stati danneggiati. Non è chiaro se i danni siano stati causati da un razzo o da un intercettore israeliano.

Israele colpisce circa 400 obiettivi in Libano

L’IDF ha comunicato di aver condotto un’intensa operazione di bombardamento in Libano meridionale, colpendo circa 400 obiettivi militari, inclusi i lanciatori di razzi. Dallo scoppio del conflitto a Gaza, che dura ormai quasi un anno, gli scambi di fuoco tra Israele e Hezbollah si sono intensificati, con il gruppo militante che ha cominciato a lanciare razzi in solidarietà con i palestinesi e Hamas, sostenuto dall’Iran. Questi combattimenti hanno causato decine di vittime in Israele e centinaia in Libano, sfollando migliaia di persone da entrambe le parti del confine.

Si ritiene che nessuna delle due fazioni desideri una guerra totale. Tuttavia, Israele ha spostato la propria attenzione dal fronte di Gaza a quello libanese, promettendo di ripristinare la calma al confine affinché i cittadini possano ritornare alle proprie abitazioni. Hezbollah ha affermato che interromperà le sue offensive solo in presenza di un cessate il fuoco a Gaza, che appare sempre più difficile da raggiungere a causa dei colloqui in stallo tra Stati Uniti, Egitto e Qatar.

Le minacce di Netanyahu a Hezbollah

In un video pubblicato domenica su X, il primo ministro israeliano ha commentato gli attacchi diretti verso il Libano. “Negli ultimi giorni abbiamo inflitto a Hezbollah un numero di colpi che non avrebbero potuto nemmeno immaginare. Se non hanno compreso il messaggio, vi assicuro che lo riceveranno”, ha affermato Netanyahu. Ha aggiunto che nessun paese può tollerare attacchi contro i propri cittadini e che Israele non farà eccezione. Non sono state fornite dichiarazioni in merito alle esplosioni dei cercapersone, ma Israele non ha nemmeno smentito il suo coinvolgimento. Il premier ha poi promesso ai residenti del nord Israele, che sono stati sfollati a causa dei conflitti, che potranno tornare nelle loro case.

Hezbollah rivendica gli attacchi

Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato decine di razzi Fadi 1 e Fadi 2, un nuovo tipo di arma che non era mai stata usata prima, contro la base aerea di Ramat David, situata a sud-est di Haifa, “in risposta ai ripetuti attacchi israeliani che hanno colpito diverse regioni del Libano, causando la morte di molti civili”. Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha pubblicato un video per rivendicare l’attacco.

L’IDF fa irruzione nella sede di Al Jazeera in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno fatto irruzione negli uffici di Al Jazeera, un’emittente panaraba, nella Cisgiordania occupata, ordinando la chiusura dell’ufficio come parte di una campagna crescente contro il network finanziato dal Qatar, che riporta sulla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.

Al Jazeera ha mostrato in diretta sul suo canale arabo un video delle truppe israeliane che ordinavano la chiusura dell’ufficio per 45 giorni. Questa azione segue un’altra irruzione avvenuta a maggio, quando la polizia israeliana aveva già bloccato le trasmissioni dell’emittente a Gerusalemme Est, confiscando le attrezzature e oscurando i siti web.

Questa scossa ha rappresentato la prima volta che Israele ha chiuso un organo di informazione straniero operante nel Paese. Tuttavia, Al Jazeera ha continuato le sue trasmissioni dalla Cisgiordania occupata e dalla Striscia di Gaza, aree che i palestinesi sperano di vedere diventare parte del loro futuro Stato. Nonostante l’incursione, Al Jazeera ha condannato l’irruzione, continuando a trasmettere dal Giordania.

Le truppe israeliane armate sono state viste negli uffici mentre annunciavano la chiusura e dicevano a un giornalista in diretta di evacuare immediatamente. Nel frattempo, Al Jazeera ha trasmesso immagini delle truppe israeliane che strapparono un banner appeso su un balcone della sede, il cui contenuto era un tributo a Shireen Abu Akleh, una giornalista palestinese-americana uccisa dalle forze israeliane nel maggio del 2022.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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