Il Documento programmatico di bilancio è stato ufficialmente inviato a Bruxelles. Tra le misure incluse, vi è la richiesta di contributi da banche, assicurazioni e giochi, nonché i tagli all’Irpef e al cuneo fiscale.
Il governo italiano ha approvato un bilancio di circa 30 miliardi di euro per l’anno prossimo, finanziato in parte da un prelievo da banche e assicurazioni, come riportato da diverse testate giornalistiche italiane.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato martedì che il governo prevede di raccogliere circa 3,5 miliardi di euro, destinati a garantire un miglioramento dei servizi pubblici e a sostenere un sistema sanitario in crisi.
Mercoledì, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) è stato inoltrato a Bruxelles, e le misure dovranno ottenere l’approvazione del Parlamento italiano entro la fine dell’anno.
Misure per banche, assicurazioni e giochi
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato in conferenza stampa che “qualcuno potrebbe definirla una tassa sugli extra-profitti, ma io la considero un sacrificio.”
Il Dpb prevede “misure di revisione fiscale a carico di banche, prodotti assicurativi e concessioni sui giochi”, con un impatto stimato sul Pil nel 2025 pari allo 0,16%. Tuttavia, il Documento non entra nei dettagli delle manovre.
Le misure potrebbero includere l’eliminazione temporanea delle deduzioni per le imposte differite attive degli istituti di credito e l’aumento delle imposte sulle stock option per i banchieri.
In passato, il governo aveva criticato le banche per i profitti eccessivi derivanti dall’aumento dei tassi di interesse. Nel 2023, l’esecutivo Meloni aveva tentato di introdurre una tassa del 40% agli istituti di credito, ma questa iniziativa aveva portato a un crollo in borsa dei titoli bancari italiani, costringendo il governo a ritirare la proposta.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha descritto l’iniziativa come un “contributo delle banche” e ha rassicurato che questa volta “non metterà a disagio i mercati.”
Focus sull’Unione Europea
Per diverse settimane, il ministro Giorgetti è stato sotto pressione per trovare un equilibrio tra le richieste dell’Ue per la riduzione del deficit italiano e le promesse fatte dal governo. L’introduzione del contributo da banche, assicurazioni e giochi serve anche per rispondere alle richieste di Bruxelles.
Per finanziare il nuovo pacchetto di misure, il governo italiano prevede di aumentare il deficit del prossimo anno al 3,3% del Pil, rispetto al 2,9% stimato in precedenza.
“Abbiamo raggiunto un accordo con la Commissione Ue per estendere il piano di risanamento del deficit a sette anni,” ha aggiunto Giorgetti.
Spending review e tagli fiscali
Ulteriori risorse arriveranno dai tagli alla spesa, imposti ai ministeri italiani per un totale stimato di 2,4 miliardi di euro.
Giorgetti ha precisato: “Non tutte le maggiori entrate possono essere utilizzate; abbiamo considerato solo quelle consentite dalla normativa europea. Altre misure a sostegno delle famiglie sono coperte grazie al sacrificio di banche, assicurazioni, ministeri e enti pubblici e privati che beneficiano di contributi statali.”
Il bilancio per il 2025 prevede anche tagli all’Irpef e ai contributi sociali per i redditi più bassi, una delle principali promesse in campagna elettorale della premier Meloni.
“Abbiamo confermato le tre aliquote del 23%, 35% e 43% per l’Irpef. Ci sarà un collegamento con il decreto legge, anche se non possiamo fare impegni specifici, poiché il gettito del concordato non è stimato. Se dovessero emergere ulteriori risorse, potremmo intervenire sul secondo scaglione del 35% per supportare il ceto medio”, ha dichiarato Giorgetti.
Nel Dpb è prevista anche una riduzione del cuneo fiscale. “Era una priorità assoluta; non solo è stata confermata, ma addirittura incrementata fino ai 40.000 euro.”
Un focus sulle famiglie
Il ministro Giorgetti ha evidenziato che ci sarà “un’attenzione particolare alle famiglie a basso reddito, che beneficeranno di condizioni migliori; nessuno avrà una situazione peggiorata e non saranno introdotte nuove tasse, dispiace deludere le aspettative.” Ha anche ricordato ch’è in fase di studio “un nuovo sistema di calcolo per favorire le famiglie numerose.”
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che “si sta lavorando su una logica di quoziente familiare: la detrazione sarà modulata in base al numero di figli e alle fasce di reddito, mantenendo insieme entrambi i fattori e garantendo maggiori detrazioni nei limiti attualmente previsti.”
Inoltre, i congedi parentali all’80% passeranno da due a tre mesi. Si prevede l’aumento delle risorse per il bonus asilo nido, il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa, del Fondo per le non autosufficienze e lo stanziamento di risorse a favore dei nuovi nati con un bonus di mille euro per le famiglie con un reddito ISEE che non supera i 40 mila euro.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews