Le minacce sia interne che esterne stanno alimentando la polarizzazione tra i cittadini, indebolendo così la stabilità democratica nei Paesi europei, secondo quanto riportato dall’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale . La situazione globale non è affatto migliore.
È evidente a tutti: da diversi anni, il coinvolgimento e l’interesse della popolazione per la vita democratica sono in calo. Questa tendenza è evidenziata nel Rapporto sullo stato globale della democrazia recentemente pubblicato.
Come sottolinea Sam van der Staak , direttore del Programma per la regione Europa presso International IDEA, uno dei principali problemi che affligge l’Europa è la crescente polarizzazione politica.
Sebbene Paesi come Spagna, Grecia, Portogallo e Regno Unito stiano ancora vivendo forme di democrazia funzionante, “si può notare che in alcune aree del sistema democratico ci sono delle crepe. Questo è spesso causato dalle pressioni politiche che influenzano il funzionamento della democrazia. C’è una maggiore polarizzazione e una forte richiesta da parte dei partiti affinché si attuino cambiamenti,” dichiara van der Staak.
Le sfide alla democrazia non provengono unicamente dall’interno, aggiunge van der Staak, ma anche da fattori esterni, tra cui la Russia. Il governo di Mosca e altre potenze autoritarie stanno tentando di sfruttare le vulnerabilità dei nostri sistemi democratici, approfittando così del malcontento che serpeggia tra la popolazione.
“Esiste pertanto una pressione esterna, che si manifesta attraverso disinformazione, attacchi informatici alle elezioni e finanziamenti provenienti dall’estero , di cui l’Europa sta cominciando a prendere coscienza,” osserva van der Staak.
A livello globale, i dati raccolti non offrono uno scenario più ottimistico. Il rapporto evidenzia che, rispetto a 15 anni fa, c’è stato un calo di circa il 10% di elettori, e si registra un preoccupante aumento del 20% delle elezioni in cui il candidato perdente non ha accettato i risultati del voto.
