Volkswagen smentisce taglio 30.000 posti, Berlino valuta incentivi

All’inizio di questo mese, il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha annunciato la possibilità di chiudere alcuni dei suoi stabilimenti in Germania. Secondo una rivista tedesca, si parla di 30.000 dipendenti che potrebbero essere licenziati. Sebbene l’azienda non confermi questo numero, ha riconosciuto una riduzione di 10 miliardi di euro negli investimenti in ricerca e sviluppo a causa del calo delle vendite.

Volkswagen ha smentito i rumor riguardanti un possibile licenziamento di 30.000 dipendenti, derivante dalle sfide economiche che l’hanno indotta a considerare la chiusura di stabilimenti, una decisione storica per la compagnia.

“Non confermiamo questa cifra,” ha affermato un portavoce del gruppo automobilistico, facendo riferimento a quanto riportato da Manager Magazin. La rivista ha evidenziato non solo la possibilità di ridurre un quarto della forza lavoro in Germania, ma anche la diminuzione degli investimenti.

“È chiaro che,” ha aggiunto il portavoce, “Volkswagen deve comprimere i costi nelle sue sedi tedesche. Siamo convinti che solo così il marchio potrà generare sufficienti risorse per i futuri investimenti. Le modalità di attuazione di questa strategia, insieme ai rappresentanti dei lavoratori, saranno oggetto dei prossimi colloqui.”

Il governo di Berlino considera incentivi per le vendite di auto elettriche

All’inizio di questo mese, il CEO del gruppo, Oliver Blume, ha comunicato ai dipendenti che l’azienda non potrà più garantire la protezione dei posti di lavoro in Germania né escludere licenziamenti fino al 2029.

In un altro intervento, il CFO del gruppo, Arno Antlitz, ha riferito che “le vendite sono diminuite di circa 500.000 auto, equivalenti a circa due stabilimenti.” Le vendite di Volkswagen, che spaziano anche altri marchi come Audi e Porsche, hanno registrato una flessione del 18,8% nel mese di agosto.

Le affermazioni di Antlitz hanno suscitato reazioni critiche tra i rappresentanti dei lavoratori e preoccupazioni nel panorama politico tedesco. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha auspicato che la ristrutturazione del marchio di Wolfsburg non ricada sulla forza lavoro e che le fabbriche restino operative.

Durante una visita agli impianti Volkswagen di Emden, il ministro si è mostrato favorevole a un intervento pubblico a sostegno del mercato delle auto elettriche. “Ciò che conta di più è che i politici inviino un segnale chiaro a favore della mobilità elettrica,” ha dichiarato Martin Sander, responsabile vendite Volkswagen.

Volkswagen pianifica tagli da 10 miliardi agli investimenti

La chiusura di due o tre stabilimenti in Germania potrebbe mettere in pericolo 15.000 posti di lavoro, secondo recenti stime della banca d’affari Jefferies. Manager Magazin ha però raddoppiato tale cifra riguardo ai possibili licenziamenti, riportando che Volkswagen sta considerando di ridurre gli investimenti nei prossimi cinque anni, portandoli a 160 miliardi di euro.

Questa modifica corrisponde a un taglio di 10 miliardi rispetto alla previsione iniziale, che prevedeva un obiettivo di pianificazione a medio termine tra il 2025 e il 2029 di 170 miliardi di euro.

Nel frattempo, un altro colosso del settore, Mercedes-Benz, ha abbassato le proprie stime di mercato in Cina per il 2024, seguendo l’esempio di Volkswagen e Bmw. I risultati della divisione xe automobilistica di Mercedes in Cina sono ora previsti tra il 7,5 e l’8,5%, rispetto al 11% previsto in precedenza, a causa della diminuzione dell’interesse per i modelli più costosi.

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