La borsa statunitense ha ritrovato la stabilità dopo un notevole rialzo del mercato giapponese, avvenuto martedì, il quale ha recuperato gran parte delle perdite della sua peggior giornata finanziaria dal 1987.
Martedì, l’indice S&P 500 ha registrato un aumento dell’1%, segnando la fine di una negativa serie di tre giorni consecutivi in calo.
Questo indicatore ha infatti subito una flessione superiore al 6% a seguito di varie preoccupazioni, in particolare il timore che la Federal Reserve stia conducendo l’economia americana a un rallentamento eccessivo con i suoi tassi d’interesse elevati per contrastare l’inflazione.
Il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto 294 punti, corrispondenti a un incremento dello 0,8%, mentre il Nasdaq composite ha guadagnato l’1%.
Il rialzo delle azioni è stato supportato dai risultati superiori alle attese di alcune grandi aziende statunitensi, che hanno spinto il mercato verso l’alto.
Kenvue, noto per la produzione di Tylenol e cerotti, ha registrato un incremento del 14,7% grazie a profitti superiori alle previsioni, anche grazie all’aumento dei prezzi. Uber ha visto un aumento del 10,9% dopo aver superato le aspettative di profitto per il trimestre scorso. Anche Caterpillar ha visto un incremento del 3% dopo aver reso noti utili superiori alle previsioni.
L’impatto dell’aumento dei tassi in Giappone
I cambiamenti nei mercati finanziari globali sono stati influenzati da vari fattori, non solo dai dati economici statunitensi più deboli del previsto.
Tra i principali eventi c’è Tokyo, dove una delle strategie preferite dagli hedge fund ha iniziato a mostrare segnali di debolezza la settimana scorsa, a seguito dell’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca del Giappone.
Questo scenario ha influenzato negativamente le operazioni che prevedevano il prestito di yen giapponesi a basso costo per essere investiti in altre aree nel mondo. L’abbandono di tali investimenti potrebbe aver contribuito a intensificare la caduta dei mercati internazionali.
Martedì, il Nikkei 225 giapponese è salito del 10,2%, recuperando così gran parte della perdita del 12,4% registrata il giorno precedente, la peggiore dal crollo del lunedì nero del 1987. Il valore dello yen giapponese si è stabilizzato rispetto al dollaro statunitense dopo giorni di forti oscillazioni.
“La rapidità, l’ampiezza e l’impatto di questi movimenti evidenziano chiaramente come le fluttuazioni siano state in gran parte influenzate dalle posizioni degli investitori”, hanno dichiarato gli esperti di Barclays, al timone Stefano Pascale e Anshul Gupta.
Nonostante ciò, alcune voci a Wall Street continuano a raccomandare prudenza.
Previsioni sui mercati nel prossimo futuro
Barry Bannister, chief equity strategist di Stifel, ha avvertito che potremmo assistere a ulteriori cali, evidenziando un rallentamento dell’economia statunitense e un’inflazione che, secondo lui, supererà le attese di Wall Street nella seconda metà dell’anno. Un calo del mercato azionario “non è solo un episodio isolato, è troppo presto per rientrare”, ha dichiarato Bannister, che aveva previsto una “correzione” dei prezzi azionari statunitensi pochi giorni prima che l’S&P 500 raggiungesse il suo ultimo massimo storico per poi scendere.
Considerazioni ottimistiche di alcuni economisti riguardo alla recessione
Nonostante i timori legati a un rallentamento dell’economia americana, la crescita è ancora evidente e molti economisti ritengono improbabile una recessione nel prossimo anno.
Il mercato azionario statunitense si appresta a chiudere un anno positivo, e la Fed sottolinea di avere ampie possibilità di ridurre i tassi di interesse per supportare l’economia qualora il mercato del lavoro mostrasse segni di indebolimento.
Quest’anno, l’S&P 500 ha raggiunto numerosi massimi storici ed è ancora in aumento di quasi il 10%, sostenuto in parte dall’hype legato all’intelligenza artificiale che ha spinto i prezzi delle azioni in alcune circostanze.
Riferendosi ai titoli Nvidia, Apple e ad altri nomi della vasta cerchia di Big Tech conosciuti come “Magnifici Sette“, ciò ha giocato un ruolo cruciale nel guidare l’S&P 500 verso i suoi record e nel mascherare la debolezza di altre aree del mercato azionario.
Recentemente, tuttavia, una serie di rapporti deludenti, a partire da Tesla e Alphabet, ha generato pessimismo, influenzando negativamente i titoli delle Big Tech.
In particolare, Nvidia ha visto una caduta di quasi il 19% da inizio luglio a causa di tali preoccupazioni, ma martedì ha guadagnato un 3,8%, contribuendo al rialzo generale del mercato. Al contrario, Apple ha registrato un ulteriore calo del 1%, figurando come la peggiore del settore.
Nel complesso, l’S&P 500 è salito di 53,70 punti, raggiungendo un totale di 5.240,03 punti. Il Dow ha aggiunto 294,39 punti, portandosi a 38.997,66, mentre il Nasdaq ha guadagnato 166,77 punti, salendo a 16.366,85.
Sul mercato obbligazionario, i rendimenti dei Treasury sono aumentati, recuperando parte delle forti perdite registrate ad aprile, influenzati dalle crescenti aspettative riguardo a un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Il rendimento del Treasury a 10 anni ha visto un incremento, passando dal 3,78% al 3,88%, dopo essere sceso brevemente sotto il 3,70% durante la giornata di lunedì.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews