Esplosioni in Libano seguono attacco a cercapersone

Martedì a Beirut si sono registrate diverse esplosioni durante il funerale di quattro combattenti di Hezbollah, come riferito da fonti locali.

Un giorno dopo l’esplosione di cercapersone utilizzati da Hezbollah, che ha causato almeno 12 morti e migliaia di feriti, mercoledì si sono udite ulteriori esplosioni in tutto il Libano.

Le detonazioni, che si sospetta abbiano colpito i walkie-talkie impiegati dai militanti, sono state segnalate nella periferia meridionale di Beirut e nelle città di Nabatieh, Tiro e Saida, secondo quanto confermato da Euronews.

Martedì si sono verificati attacchi che hanno lasciato circa 2.750 persone ferite, principalmente al volto e agli arti, con alcuni casi di amputazione, come dichiarato dal ministro della Salute libanese Firass Abiad. Più di 200 feriti versano in condizioni critiche.

Le immagini e i video condivisi sui social media mostrano individui a terra con ferite sull’addome, sul viso e sugli arti.

Hezbollah e il governo libanese hanno attribuito la responsabilità dell’incidente a Israele, suggerendo che si trattasse di un attacco sofisticato a distanza. Israele ha, peraltro, declinato di commentare le accuse, mentre gli Stati Uniti hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’evento.

Questi eventi si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra Libano e Israele. Da oltre 11 mesi, Hezbollah e le forze israeliane si confrontano quotidianamente, aggravati dalla guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza.

Gli scontri hanno causato centinaia di morti sia in Libano che in Israele, con decine di migliaia di sfollati tra le due nazioni.

Martedì, Israele ha annunciato di aver raggiunto i suoi obiettivi per fermare gli attacchi di Hezbollah nel nord, permettendo così ai residenti israeliani di ritornare alle proprie abitazioni.

Hezbollah ha avviato le sue operazioni contro Israele subito dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, che ha dato inizio alla guerra tra Israeliani e Hamas. Dall’inizio di questo conflitto, le due fazioni hanno scambiato colpi giornalmente, avvicinandosi più volte a un conflitto aperto e costringendo decine di migliaia di persone a evacuare.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, più di 41.000 palestinesi sono morti a seguito dell’assalto di Hamas, senza distinzione tra militanti e civili; tuttavia, risultano oltre metà delle vittime donne e bambini. Israele sostiene di aver ucciso oltre 17.000 militanti, ma non ha presentato prove a sostegno di tale affermazione.

Il conflitto ha provocato ingenti distruzioni e ha costretto circa il 90% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza a lasciare le proprie case.

I nostri giornalisti sono attivamente al lavoro su questa vicenda e forniranno aggiornamenti non appena accluse informazioni saranno disponibili.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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