Il nuovo primo ministro francese, Michel Barnier, ha annunciato durante un’intervista su France 2 un significativo incremento delle tasse per le aziende di maggiori dimensioni e per i cittadini con redditi elevati. Questa iniziativa mira a ridurre il crescente deficit delle finanze pubbliche della Francia.
Aumenti fiscali per le grandi aziende e le famiglie benestanti
Attualmente, si prevede che solo le imprese con un fatturato annuale superiore a un miliardo di euro subiscano un incremento delle imposte sulle società. Le stime indicano che circa 300 aziende in tutto il Paese saranno interessate da questa misura fiscale.
Per quanto concerne i cittadini più facoltosi, che appartengono a famiglie con un reddito annuo superiore a 500.000 euro, Barnier ha proposto un incremento temporaneo dell’imposta sul reddito. Si prevede che tale provvedimento genererà circa 2 miliardi di euro per le finanze pubbliche. È possibile che venga introdotta anche una tassa sulle operazioni di buy-back azionario.
Barnier ha precisato che queste misure sono temporanee, con durata prevista di uno o due anni. Ha inoltre lanciato un invito a coloro che si trovano in una situazione finanziaria favorevole affinché collaborino nel risanare le finanze francesi.
La data di avvio dell’incremento delle pensioni, previsto per adeguarsi all’inflazione, potrebbe essere posticipata al primo luglio dell’anno prossimo, rispetto alla scadenza inizialmente stabilita per il primo gennaio 2025.
Nella settimana successiva, Barnier presenterà il bilancio per il 2025, che dovrebbe fornire ulteriori dettagli sui progetti per gestire al meglio le finanze pubbliche e accrescere la fiducia degli investitori. Tuttavia, questo bilancio necessiterà dell’approvazione del nuovo governo, soluzione che potrebbe rivelarsi complessa, vista l’assenza di una maggioranza parlamentare.
La Francia affronta un aggravamento della crisi di bilancio
Negli ultimi mesi, la Francia ha registrato un deterioramento del proprio deficit, attribuibile a una diminuzione delle entrate fiscali e a una perdita di fiducia da parte degli investitori.
“Le recenti stime governative indicano che il deficit pubblico, inizialmente previsto al 4,4% e già rivisto al rialzo in aprile, supererà il 6% del PIL quest’anno, dopo il 5,5% nel 2023”, ha dichiarato Ing in un recente rapporto. Ha aggiunto che “questo rappresenta un duro colpo per il bilancio, dovuto a un gettito fiscale inferiore al previsto in un contesto di crescita economica sostenuta dalle esportazioni piuttosto che dai consumi interni, che ha comportato un minor gettito IVA”.
“L’approccio cauto delle aziende, che hanno rinviato numerosi investimenti e assunzioni a causa dell’incertezza politica, ha comportato un gettito fiscale ben al di sotto delle aspettative. Infine, la spesa delle amministrazioni locali e regionali ha superato le previsioni, raggiungendo circa 16 miliardi di euro per il 2024”, continua il rapporto.
L’aumento della spesa per misure di supporto fiscale a favore di imprese e cittadini durante la pandemia, insieme ad eventi come la crisi di sicurezza in Nuova Caledonia, hanno contribuito al deterioramento delle finanze pubbliche.
Per far fronte a questa situazione, la Francia ha già emesso una serie di obbligazioni. Barnier ha recentemente proposto un nuovo piano di bilancio da 60 miliardi di euro per il 2025, che contempla tagli alla spesa per 40 miliardi di euro e un incremento delle entrate fiscali di 20 miliardi di euro. Questo programma è destinato a contribuire a ridurre il deficit al 5% del prodotto interno lordo (PIL) nell’anno a venire, rispetto al 6% attuale.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews