Secondo la fintech Revolut, Meta ha la responsabilità di vigilare sui falsi annunci e di risarcire le vittime delle frodi. Recenti statistiche rivelano che Facebook e WhatsApp sono ancora i principali canali attraverso cui vengono perpetrate frodi online.
Il colosso tecnologico Meta è chiamato a rafforzare la propria tutela nei confronti degli utenti contro le truffe online, come affermato dalla società di tecnologia finanziaria Revolut.
I dati pubblicati giovedì dalla banca online mostrano che le piattaforme social, Facebook e WhatsApp, entrambe di proprietà di Meta, rappresentano le principali fonti di frodi segnalate a Revolut.
Revolut sostiene che Meta dovrebbe monitorare attentamente i propri servizi per identificare contenuti potenzialmente fraudolenti e contribuire al risarcimento delle vittime di pubblicità ingannevoli, operando sia nell’Unione Europea che nel Regno Unito.
“Sebbene sia fondamentale il coinvolgimento nella condivisione dei dati, questa azione non è sufficiente – ha dichiarato Woody Malouf, responsabile della lotta alla criminalità finanziaria di Revolut -. Purtroppo, le piattaforme social continuano a permettere le frodi, e la situazione rimane critica come lo scorso anno”.
Questa critica giunge il giorno dopo che la filiale britannica di Meta ha annunciato un programma di condivisione delle informazioni con banche come NatWest e Metro, un’iniziativa che, secondo l’azienda, permetterà di contrastare migliaia di conti in gestion di truffatori.
“Per combattere questi criminali, è indispensabile collaborare e condividere informazioni pertinenti riguardo alle frodi”, ha dichiarato mercoledì Nathaniel Gleicher, responsabile globale della lotta alle frodi di Meta, aggiungendo che i dati forniti dalle banche sono stati utili per migliorare i sistemi di rilevazione delle attività illecite.
I dati di Revolut, che coprono gran parte dell’Unione Europea, Regno Unito, Norvegia e Svizzera, indicano che le frodi legate agli acquisti, rappresentate da annunci di siti fasulli che richiedono pagamenti senza fornire il prodotto, continuano a costituire la principale causa di segnalazione di frodi.
In aggiunta, le frodi lavorative, come i falsi annunci di lavoro che richiedono pagamenti anticipati per corsi di formazione o spese amministrative, sono aumentate fino a rappresentare il 18% di tutte le frodi segnalate, secondo Revolut.
A Bruxelles, gli eurodeputati hanno sollecitato una maggiore responsabilizzazione delle piattaforme social riguardo gli annunci fraudolenti, in particolare quando i truffatori si spacciano per familiari, banche o agenzie governative.
Questi emendamenti alle normative dell’Unione Europea sui servizi di pagamento sono attualmente in fase di esame da parte degli Stati membri.
Un portavoce di Meta ha dichiarato a Euronews che “la frode è un problema trasversale che può essere affrontato solo attraverso un lavoro collaborativo”.
“Il nostro programma pilota di scambio reciproco di informazioni sulle frodi (FIRE) è stato ideato per consentire alle banche di condividere informazioni e collaborare nella protezione degli utenti che utilizzano i nostri servizi”, ha aggiunto il portavoce, invitando anche Revolut a partecipare a questa iniziativa congiunta.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews