L’attenzione internazionale cresce in relazione alla potenziale escalation dei conflitti in Medio Oriente, a causa dei recenti attacchi incrociati tra Hezbollah e Israele. Bruxelles e Washington esortano a mirare a una stabilizzazione della situazione.
L’alta tensione tra Hezbollah e Israele è aumentata dopo una serie di attacchi reciproci avvenuti nell’ultima settimana. Mentre a Beirut si svolgevano i funerali di alcuni membri dell’organizzazione sciita uccisi nell’attacco aereo di venerdì nella periferia sud della capitale libanese, sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti hanno lanciato appelli per scongiurare un ulteriore deterioramento della situazione.
Hezbollah avverte Israele, Netanyahu: “Non tolleriamo aggressioni”
Alle esequie di Ibrahim Aqil, deceduto negli scontri, erano presenti centinaia di persone, inclusi alti dirigenti del gruppo militante, come il vice segretario Naim Qassem e l’onorevole Mohammad Raad. Qassem ha affermato che Hezbollah si trova ora in una nuova fase del conflitto con Israele, definendo la situazione come una “battaglia aperta di resa dei conti”, mentre ha aggiunto che l’organizzazione non arresterà le sue offensive verso il nord di Israele fino a quando non sarà instaurato un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
In un video postato su X, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato nuove minacce nei confronti di Hezbollah. “Se Hezbollah non ha colto il messaggio, vi assicuro che lo riceverà”, ha dichiarato Netanyahu, sottolineando: “Nessun Paese può permettere attacchi contro i propri cittadini e le proprie città. Neanche noi, come Stato di Israele, lo tollereremo.” Gli attacchi recenti sul Libano hanno causato un significativo numero di vittime: secondo le fonti della Protezione civile, il bilancio provvisorio dell’attacco di venerdì parla di 50 morti e 66 feriti, con ulteriori 11 dispersi.
Timori dall’Ue per un conflitto più ampio in Medio Oriente
La preoccupazione per un’escalation in Medio Oriente continua a crescere in Europa. “L’Unione europea esprime grande apprensione per l’innalzamento delle tensioni in Libano, dopo gli attacchi di venerdì a Beirut che hanno mietuto la vita di almeno tre bambini, insieme all’aumento della violenza di confine tra Israele e Hezbollah. Oggi si sono registrati nuovi pesanti attacchi, sia in Israele che in Libano . È fondamentale promuovere un cessate il fuoco, sia sulla Linea Blu che in Gaza”, ha affermato in un comunicato Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE.
Borrell ha aggiunto: “I civili da entrambe le parti stanno pagando un prezzo elevato e rischiano di essere letti nella spirale di una guerra vera e propria che deve essere evitata mediante intensi sforzi di mediazione diplomatica. Questo tema sarà centrale nella nostra agenda durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ineludibile la prossima settimana, ndr).” Ha concluso sollecitando la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Posizioni di Usa e Onu sull’escalation regionale
Accanto a Borrell, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha ribadito le preoccupazioni. “Non crediamo che l’escalation di questo conflitto militare sia nel loro miglior interesse, soprattutto non serve ai cittadini che il premier Netanyahu afferma di voler tutelare“, ha dichiarato Kirby, aggiungendo che “ci sono modi migliori per garantire la sicurezza degli israeliani nel nord evitando una guerra che aprirebbe un secondo fronte contro Hezbollah.” Ha rimarcato anche che c’è ancora spazio per una soluzione diplomatica , sulla quale gli Stati Uniti stanno concentrando i propri sforzi.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che “il conflitto in Libano potrebbe trasformarsi in una nuova Gaza”, in un’intervista con la CNN alla vigilia dell’Assemblea Generale.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews