Volkswagen: operai protestano contro chiusura stabilimenti in Germania

Circa 25mila lavoratori hanno partecipato a una riunione per affrontare i potenziali licenziamenti causati dalla crisi che sta attraversando la Volkswagen. I rappresentanti dei dipendenti hanno espresso il loro disappunto nei confronti dei dirigenti aziendali, i quali stanno richiedendo tagli e un rinnovamento nel settore delle auto di nuova generazione, supportato da incentivi statali.

Mercoledì, il Consiglio di fabbrica di Volkswagen, organismo che rappresenta i lavoratori dell’azienda, ha accusato il comitato esecutivo del colosso di Wolfsburg di “non svolgere il proprio compito”. L’accusa è emersa dopo che la dirigenza ha comunicato la possibilità di dover chiudere alcuni stabilimenti in Germania.

“Non abbiamo un problema relativo ai costi del lavoro né con il personale, il vero problema è un Comitato esecutivo che non si concentra sulle questioni centrali del business”, ha dichiarato la rappresentante del consiglio di fabbrica, Daniela Cavallo, di fronte a una sala affollata di lavoratori. “Non possiamo accettare che sia la forza lavoro a pagare per gli errori dei leader”.

Volkswagen ha avvertito che la sopravvivenza dell’azienda potrebbe essere a rischio nel passaggio all’elettrico a meno che non vengano effettuati tagli ai costi, a causa di ritardi nello sviluppo di veicoli innovativi, della crescente concorrenza cinese, del calo delle vendite post-pandemia e dell’inasprimento della crisi economica tedesca.

“La risposta della direzione è chiudere le fabbriche? Licenziare i dipendenti? Richiedere una riduzione dei salari? Queste decisioni sarebbero giustificabili solo se il modello di business fosse completamente fallito“, ha continuato Cavallo.

Volkswagen, che riunisce diversi marchi di automobili, impiega quasi 700mila persone in tutto il mondo, di cui circa la metà in Germania, dove le condizioni di lavoro sono state stabilite negli anni ’90, in un periodo in cui il Paese era considerato la locomotiva d’Europa.

Il direttore finanziario, Arno Antlitz, ha esortato i lavoratori a prendere atto della necessità di ridurre il personale in Germania, una misura senza precedenti nella storia dell’azienda, fondata nel 1937.

“Il nostro modello di business è davvero finito? Se questo è vero, dottor Antlitz, dove si trova l’annuncio ufficiale per i mercati finanziari?“, ha incalzato Cavallo.

Un nuovo colpo per il governo tedesco

Volkswagen, leader europeo nel settore automobilistico, ha la necessità di risparmiare 10 miliardi di euro nei prossimi anni, soprattutto dopo che altre misure, come il blocco delle assunzioni, si sono dimostrate insufficienti.

La prospettiva di chiusura degli impianti rappresenta un ulteriore colpo per l’attuale governo, guidato dal cancelliere Olaf Scholz, in quanto l’economia tedesca è fortemente legata all’industria dell’auto.

Gli esperti avvertono che i ministeri competenti devono intervenire, ad esempio, con sovvenzioni per facilitare la transizione verso l’elettrico, prima che sia troppo tardi.

In un chiaro segnale di insoddisfazione per la situazione economica del Paese, due stati orientali della Germania hanno visto un significativo sostegno per il partito di estrema destra, Alternativa per la Germania (Afd) nelle recenti elezioni.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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