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Cina garantisce ispettori tedeschi sulla legge antispionaggio

Diversi Stati della Germania hanno deciso di sospendere i viaggi dei controllori di qualità presso le aziende farmaceutiche cinesi, spaventati dall’eventualità di essere arrestati durante le ispezioni.

In risposta alle inquietudini sollevate riguardo alla sua legge antispionaggio, la Cina ha chiarito che tali normative riguardano esclusivamente un numero limitato di attività di spionaggio e non interferiscono con le normali operazioni commerciali. Infatti, Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha affermato: “La Cina è determinata a perseguire un’apertura e riforme di alta qualità. Ci impegniamo a garantire un ambiente commerciale orientato al mercato sia per le aziende cinesi che per quelle straniere, nel rispetto della legge e con un approccio internazionalizzato”.

La portavoce ha poi sottolineato: “La legge antispionaggio si concentra solo su alcune attività che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale e non si applica alle consuete pratiche aziendali. Pertanto, finché le aziende e i loro dipendenti si comportano in conformità con la legge, non ci sono motivi di preoccupazione”.

Le incertezze circa la nuova legge antispionaggio cinese

L’Europa è un grande importatore di farmaci dalla Cina, che rappresenta uno dei principali fornitori mondiali, e tutti i prodotti devono aderire agli standard europei di controllo qualità.

Tuttavia, queste nuove restrizioni potrebbero intensificare l’interruzione delle catene di approvvigionamento. Gli ispettori tedeschi, che costituiscono il più grande gruppo ispettivo europeo, hanno deciso di non recarsi in Cina per ispezionare i siti produttivi, temendo di essere arrestati in base alla riforma della legge antispionaggio cinese.

La frustrazione riguardo alla decisione di annullare i viaggi degli ispettori è condivisa dall’industria farmaceutica tedesca. Secondo Dorothee Brakmann, CEO della German Pharma Association, “Gli ispettori entrano nelle aziende, esaminano l’operato, prendono appunti e raccolgono dati, ma sono preoccupati per possibili ritorsioni o, nel peggiore dei casi, per l’arresto se si recano in loco per le visite ispettive”.

La nuova legge include restrizioni aggiuntive sulla trasferibilità dei dati, anche se non chiarisce in modo dettagliato quali tipologie di dati siano considerate una minaccia per la “sicurezza nazionale” dal governo cinese.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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