La società turca Beko Europe ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede circa duemila esuberi in Italia. Il governo italiano ha manifestato la sua contrarietà a tale piano e ha indicato l’intenzione di ricorrere al Golden power.
Durante un incontro a Roma con i rappresentanti sindacali, Beko ha presentato un ambizioso programma di trasformazione aziendale a lungo termine, annunciando la chiusura di due stabilimenti entro la fine del 2025, con annessi circa 1.935 esuberi.
Le fabbriche interessate si trovano a Siena in Toscana e Comunanza, nei pressi di Ascoli Piceno nelle Marche, oltre alla linea di produzione di prodotti per il freddo a Cassinetta, vicino a Varese, in Lombardia.
“La valutazione ha messo in luce che gran parte della nostra capacità produttiva non è in grado di competere a livello finanziario, dovendo affrontare un contesto industriale difficile, caratterizzato da una crescente concorrenza da parte di produttori asiatici e da una diminuzione della domanda. In questo scenario, le attuali percentuali di utilizzo della capacità produttiva in Italia risultano insostenibili, scendendo a una media sotto il 40% nel 2023, ovvero il 20% in meno rispetto al 2017, quando le vendite dell’industria europea erano analoghe a quelle odierne. Ciò ha comportato perdite ingenti di decine di milioni di euro negli ultimi sette anni”, afferma il comunicato ufficiale di Beko Europe.
Il piano di trasformazione di Beko
Il gruppo ha inoltre comunicato che la sua strategia di trasformazione aziendale ha come obiettivo l’ottimizzazione delle operazioni esistenti e la rimodellazione della propria presenza in Italia, con l’intento di creare un’impronta sostenibile nel lungo periodo.
“L’Italia sarà il centro di eccellenza di Beko per il design industriale e per il settore della cucina a livello globale, inclusi ricerca e sviluppo (R&S), grazie a un investimento di 110 milioni di euro. Questo nuovo investimento permetterà di progettare prodotti innovativi, utilizzando robotica, automazione e digitalizzazione. Il nostro paese continuerà a essere un nodo cruciale per le funzioni strategiche, comprendenti risorse umane, marketing, catena di approvvigionamento, IT, R&S e progettazione di prodotto”, ha aggiunto l’azienda.
“Con l’Italia come fulcro produttivo per il settore cucina, Beko Europe prevede di lanciare nei prossimi anni una nuova gamma di prodotti da incasso, tra cui microonde, forni e piani di cottura a induzione, per soddisfare sia il segmento medio che quello premium, negli stabilimenti di Melano (AN) e Cassinetta di Biandronno (VA). Entrambi gli impianti saranno razionalizzati e riceveranno investimenti destinati ad aumentare l’automazione e l’efficienza”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’azienda.
Inoltre, Beko Europe ha annunciato che lo stabilimento di Carinaro rimarrà un Centro Europeo per la Distribuzione Ricambi dell’azienda, insieme alle attività di ricondizionamento elettrodomestici avviate nel 2023.
“Per quanto riguarda i settori Lavanderia e Refrigerazione, sono previste modifiche significative alle attuali linee produttive. In termini di refrigerazione, il sito di Siena non otterrà ulteriori investimenti a causa della perdita strutturale di competitività e di perdite accumulate negli ultimi cinque anni, calcolabili in decine di milioni di euro, nonostante rilevanti investimenti nella categoria dei congelatori orizzontali. Per quanto concerne il lavaggio, il sito di Comunanza, pur avendo beneficiato di significativi investimenti, presenta una sostenibilità economica a lungo termine critica e difficoltà nel mantenere una produzione profittevole”, si legge nel comunicato ufficiale.
Possibili riconversioni degli impianti esistenti
È stato inoltre comunicato che sia a Siena che a Comunanza viene considerato un piano di reindustrializzazione, che include la possibile riconversione degli impianti esistenti.
“Il sito di refrigerazione di Cassinetta di Biandronno (VA) mostra una perdita strutturale di competitività di costo e, tra tutti gli stabilimenti italiani, è quello che ha registrato le maggiori perdite accumulate, nonostante significativi investimenti negli ultimi sette anni. Qui si procederà con una razionalizzazione delle attività, mantenendo operative tre delle cinque linee attuali. Gli esuberi previsti per le unità produttive di Cassinetta, Siena e Comunanza ammontano a circa 1.151 unità”, riportano i dati forniti dall’azienda.
In aggiunta, il comunicato informa che, per adeguarsi alla riorganizzazione della base produttiva di Beko, ci saranno modifiche anche alle funzioni centrali di Milano e Fabriano.
“Tali cambiamenti riguardano i ruoli operativi e commerciali coinvolti nella fusione delle aziende preesistenti, insieme ai team di ricerca e sviluppo di Cassinetta, Milano e Fabriano. Questi aggiustamenti sono volti ad eliminare strutture duplicate, con esuberi stimati per 678 posizioni.” L’azienda riconosce che il piano proposto è complesso, ma essenziale per garantire un futuro sostenibile e competitivo per le sue operazioni in Italia.
Reazione del governo e utilizzo della Golden Power
Il ministro Adolfo Urso e la sottosegretaria Fausa Bergamotto hanno esortato Beko a presentare rapidamente un piano industriale che preveda maggiori investimenti in Italia, anche sfruttando gli strumenti offerti dal Governo e dalle Regioni, per evitare la chiusura di stabilimenti e gestire efficacemente eventuali riduzioni occupazionali e produttive. “Non possiamo accettare il piano presentato dai dirigenti di Beko Europe. Faremo rispettare la Golden Power, strumento che per noi significa proteggere l’occupazione”, ha affermato Bergamotto. I sindacati sono pronti a scendere in sciopero.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews