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Canada tassa 100% su veicoli elettrici cinesi: ecco perché

In sintonia con quanto deciso dagli Stati Uniti, il Canada ha ufficialmente imposto una tassa del 100% sui veicoli elettrici (EV) di fabbricazione cinese, inclusi quelli provenienti da Tesla. Reactivo alla notizia, il valore delle azioni Tesla ha subito una flessione del 3% lunedì.

Il Canada introduce una tassa del 100% sui veicoli elettrici di origine cinese

Il governo canadese ha annunciato l’implementazione di un dazio del 100% sui veicoli elettrici prodotti in Cina, nonché un dazio del 25% su acciaio e alluminio, allineandosi così alle politiche dei suoi alleati occidentali per tutelare i produttori locali. Questa decisione ricalca quella adottata dagli Stati Uniti, il partner commerciale più prossimo al Canada, il quale lo scorso maggio ha lanciato una tassa del 100% sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese.

A differenza di questa impostazione, l’Unione Europea prevede dazi significativamente più bassi sulle importazioni provenienti dalla Cina, con una riduzione particolarmente marcata per le veicoli prodotti da Tesla.

Trudeau: protezione del mercato nazionale contro la concorrenza sleale della Cina

La decisione canadese è stata frutto di un incontro a porte chiuse che ha visto la partecipazione del consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan, del primo ministro canadese Justin Trudeau e di vari ministri del gabinetto, durante un incontro a Halifax, in Nuova Scozia.

Trudeau ha dichiarato: “Attori come la Cina stanno avvantaggiandosi in modo sleale nel mercato globale, minacciando la sicurezza delle nostre industrie cruciali e danneggiando i lavoratori canadesi nel settore automobilistico e metallurgico.” Ha inoltre evidenziato l’impegno di Ottawa nel collaborare con gli Stati Uniti e i loro alleati per garantire che i consumatori non siano svantaggiati dalle pratiche commerciali scorrette di stati come la Cina.

A partire dal 1° ottobre, le nuove imposte sui veicoli elettrici, che includeranno anche alcune imposte su veicoli passeggeri ibridi (come camion, autobus e furgoni) entreranno in vigore, cumulandosi al già esistente dazio del 6,1% sulle importazioni dalla Cina. Le nuove tasse su acciaio e alluminio saranno applicate a partire dal 15 ottobre. Il vice primo ministro Chrystia Freeland ha inoltre annunciato che il Canada avvierà una consultazione di 30 giorni per considerare potenziali dazi in altri settori, come batterie, prodotti solari, chip e minerali critici.

Impatto delle nuove tasse sulle Tesla made in China

Il dazio del 100% avrà effetto anche sulle Tesla prodotte in Cina, provocando un immediato calo delle azioni della principale azienda di veicoli elettrici nel mondo, che ha subito una diminuzione del 3%. I veicoli come la berlina compatta Model 3 e il crossover Model Y sono stati identificati come spediti dalla Cina verso il Canada, sebbene Tesla non abbia reso pubblici i dati specifici. Il governo canadese ha specificato che le case automobilistiche non subiranno conseguenze se trasferiranno la produzione al di fuori della Cina.

Attualmente, i produttori cinesi di veicoli elettrici non hanno ancora conquistato una quota di mercato significativa in Canada, dove le principali vendite riguardano le Tesla prodotte in Cina. Secondo i dati forniti da Statistics Canada, nel 2022, il valore delle importazioni di veicoli elettrici cinesi ha raggiunto i 2,2 miliardi di dollari canadesi (1,97 miliardi di euro), rispetto ai 100 milioni di dollari canadesi (90 milioni di euro) dell’anno precedente. Dati provenienti da Vancouver, il più grande porto canadese, indicano che le importazioni dalla Cina sono aumentate del 460% nel 2023, un incremento che si correla all’ingresso di veicoli elettrici (VE) Tesla nel mercato canadese, provenienti da Shanghai. Tuttavia, l’attenzione del governo canadese è rivolta anche ad altri produttori cinesi, come BYD, che pianifica di entrare nel mercato già nel 2025.

Al contrario, la Commissione europea ha recentemente rivisto le proprie politiche tariffarie sulla Cina, abbassando il dazio sui veicoli elettrici Tesla prodotti in Cina al 9%, rispetto al 20,8% precedentemente previsto. L’UE ha constatato che Tesla ha beneficiato di sussidi governativi cinesi in misura minore, traendo vantaggio principalmente da approvvigionamenti di batterie a prezzi vantaggiosi, dall’utilizzo di terreni e da significative riduzioni fiscali per gli esportatori in Cina.

Le reazioni cinesi alle nuove politiche canadesi

In risposta a queste misure, l’ambasciata cinese in Canada ha rilasciato una dichiarazione accusando il Canada di violare le normative dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), definendo l’azione come “un atto di protezionismo tipico” che “nuoce ai consumatori, alle imprese e agli sforzi globali verso la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico.”

La dichiarazione sottolinea anche che lo sviluppo accelerato dell’industria cinese dei veicoli elettrici e di altri settori è il risultato di innovazione e di una catena di approvvigionamento e sistemi produttivi consolidati, piuttosto che di una dipendenza da sussidi per ottenere vantaggi nel mercato.

L’ambasciata ha avvertito che “la Cina adotterà tutte le misure necessarie per proteggere i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi.”

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Xinhua, la Cina porterà avanti la discussione sulle tariffe con funzionari statunitensi durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang previsto per questa settimana.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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