Il riscaldamento globale ha raggiunto un traguardo preoccupante. Recentemente, il servizio europeo per i cambiamenti climatici Copernicus ha confermato che lunedì è stato registrato il giorno più caldo della storia, superando il record precedente stabilito solo un giorno prima.
La temperatura della Terra ha raggiunto un nuovo massimo storico. Carlo Buontempo, direttore del servizio Copernicus, ha messo in evidenza la gravità della situazione affermando: “Dopo domenica, lunedì, la temperatura media globale ha toccato un record senza precedenti, superando il picco stabilito nel già caldo 2023. Ci troviamo in un territorio inedito”.
I dati satellitari preliminari rilasciati da Copernicus mostrano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto al giorno precedente. Questa scoperta sta suscitando preoccupazione tra gli scienziati del clima, i quali avvertono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più elevate degli ultimi 120.000 anni a causa dei cambiamenti climatici indotti dall’attività umana.
Buontempo ha confermato questi timori: “Analizzando la media annuale, probabilmente gli ultimi dodici mesi sono stati i più caldi degli ultimi 100.000 anni o giù di lì”.
La temperatura media globale di lunedì ha raggiunto i 17,15 gradi Celsius, stabilendo un nuovo record assoluto. Questo valore supera di gran lunga il precedente picco annuo e batte completamente il record del 2016, quando si raggiunsero i 16,8 gradi Celsius.
Perché la temperatura globale continua a salire
Gli esperti sottolineano che l’incremento delle temperature registrato negli ultimi decenni è in linea con le proiezioni riguardanti le conseguenze dell’utilizzo dei combustibili fossili. Questo fenomeno evidenzia l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e di ridurre le emissioni di gas serra.
Un fattore chiave di queste temperature estreme è un inverno antartico più caldo del normale. Buontempo spiega: “In parte, questo fenomeno è influenzato dall’oceano. Infatti, mentre gli oceani sono ancora molto caldi, il Pacifico si sta raffreddando. Si registra però un’anomalia positiva nell’Oceano Indiano, nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e così via. In particolare, gran parte dell’Antartide è significativamente più calda del solito per questo periodo dell’anno. Questo contribuisce ad elevare la temperatura media globale”.
È fondamentale notare che le registrazioni di Copernicus risalgono al 1940, anche se esistono altre misurazioni effettuate dai governi degli Stati Uniti e del Regno Unito dal 1880. Considerando questi dati, uniti all’analisi degli anelli degli alberi e delle carote di ghiaccio, molti studiosi affermano che i record di temperatura dello scorso anno rappresentano le condizioni più elevate mai registrate sul pianeta negli ultimi 120.000 anni.
Gli esperti affermano che senza l’influenza dei cambiamenti climatici causati dall’uomo, i record di temperature estreme non sarebbero così frequenti come abbiamo osservato negli ultimi anni. La ripetizione di giornate così calde per due anni consecutivi è considerata “straordinaria”, particolarmente se si tiene conto che l’evento naturale di riscaldamento El Niño nel Pacifico centrale si è concluso all’inizio di quest’anno.
Un segnale d’allerta globale
Questo nuovo record di temperatura globale rappresenta un urgente richiamo all’azione contro il cambiamento climatico. Buontempo avverte: “Se il nostro obiettivo è mantenere, come stabilito negli accordi internazionali di Parigi nel 2015, la temperatura globale al di sotto dei due gradi e mirare a rimanere al di sotto di 1,5 gradi, questa situazione è preoccupante dato che negli ultimi 12 mesi siamo già stati sopra 1,5”.
“Si tratta di una definizione leggermente diversa. Non ci aspettiamo di superare formalmente i limiti dell’Accordo di Parigi fino al 2030. Tuttavia, con il riscaldamento che abbiamo osservato e che probabilmente continuerà nei prossimi mesi e anni, ci stiamo avvicinando a quel limite. Pertanto, è sempre più urgente, se questo è il nostro obiettivo, ridurre le emissioni di gas serra per mantenere il pianeta all’interno di tali limiti”.
È essenziale che i governi e i cittadini comprendano la gravità della situazione e agiscano di conseguenza. Solo attraverso sforzi collettivi e prolungati possiamo sperare di rallentare l’aumento delle temperature globali e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.
Infine, Buontempo sottolinea l’importanza di considerare gli impatti locali del cambiamento climatico: “È utile che comprendiamo quanto e quanto rapidamente il clima sta cambiando. Tuttavia, ciò che realmente ci tocca non è la temperatura media globale, poiché nessuno vive nella media globale. Riguarda ciò che accade nei nostri giardini, nei nostri fiumi, nelle nostre montagne e così via”. Questa visione evidenzia l’urgenza di un’azione sia locale che globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.