La squadra proposta da Michel Barnier necessita dell’approvazione di Emmanuel Macron prima di diventare ufficiale. Nella lista dei ministri ci sono nomi dell’attuale governo e figure più controverse, frutto degli accordi necessari per garantire una maggioranza in un’Assemblea nazionale caratterizzata da divisioni dopo le recenti elezioni.
La Francia è imminente nel comunicare la formazione di un nuovo governo, a due mesi e mezzo dal risultato frammentato delle elezioni legislative anticipate, seguite ai risultati inaspettati delle Europee.
Il primo ministro Michel Barnier ha incontrato giovedì sera il presidente Emmanuel Macron all’Eliseo per presentare il suo gabinetto, dopo settimane di intensi dibattiti politici per mettere a punto la sua squadra.
L’ufficio del primo ministro ha confermato il raggiungimento di un accordo politico e che la lista dei 38 ministri verrà divulgata entro domenica. Tuttavia, le scelte di Barnier potrebbero generare nuove polemiche.
Chi sono i ministri del nuovo governo Barnier
La nomina di Barnier stesso rappresenta un compromesso, cercato per mesi da Macron di fronte alle insistenti richieste del Nouveau Front Populaire, l’alleanza di sinistra che ha conquistato la maggioranza relativa nelle elezioni politiche (grazie a intese di desistenza con la coalizione centrista di Macron).
Con un’Assemblea Nazionale quasi equamente divisa tra esponenti di sinistra, centristi e destra estrema (del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, il partito che ha ottenuto il maggior consenso alle urne a luglio), non era chiaro come l’ex negoziatore della Brexit, tradizionalmente conservatore, potesse costruire una forte maggioranza per il suo nuovo governo.
Tuttavia, giovedì Barnier si è presentato a Macron con una lista di ministri, frutto di lunghe trattative e probabilmente di compromessi con diverse forze politiche.
Secondo la stampa francese, il senatore Bruno Retailleau è stato designato ministro degli Interni, mentre Jean-Noel Barrot potrebbe passare al ministero degli Esteri dopo aver ricoperto il ruolo negli Affari europei. Sébastien Lecornu è stato confermato alla Difesa, mentre Antoine Armand si occuperebbe del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Macron avrebbe chiesto a Barnier di ritirare la candidatura di Laurence Garnier come ministra della Famiglia, a causa dei legami della senatrice con Manif pour Tous, uno degli attivisti più attivi in Europa a favore della vita e contro l’aborto.
Quest’anno la Francia ha inserito il diritto di interrompere una gravidanza nella propria Costituzione, un’iniziativa senza precedenti sostenuta personalmente dal presidente.
Ad ogni modo, indipendentemente dai ministri scelti, la situazione del nuovo governo francese rimarrà delicata. Saranno necessari accordi trasversali per soddisfare le richieste dei vari partiti, garantendo così il sostegno a Barnier. Tra le questioni più urgenti troviamo la riforma fiscale e quella delle pensioni, in risposta a quella che il premier ha descritto come una crisi finanziaria “molto grave”.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews