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Germania vieta componenti cinesi nelle reti 5G

Il principale responsabile della sicurezza in Germania ha rivelato che il Paese scatterà un divieto sull’utilizzo di elementi cruciali forniti dalle aziende cinesi Huawei e Zte nelle infrastrutture chiave delle reti 5G, attuando tale misura in due fasi a partire dal 2026.

La Germaniaha deciso di escludere i componenti вироблени da Huawei e Zte dalle reti 5G nazionali entro la fine del 2026, ha dichiarato giovedì il ministro degli Interni Nancy Faeser. Inoltre, i “sistemi di gestione critici” forniti da questi produttori nelle reti di accesso e trasporto 5G dovranno essere sostituiti entro la fine del 2029.

Questa decisione segue recenti discussioni con gli operatori delle reti 5G tedesche, tra cui Deutsche Telekom, Vodafone e Telefonica. Secondo quanto riportato dal Ministero dell’Interno, verranno firmati accordi con le tre aziende telefoniche.

Preoccupazioni per la sicurezza: il ruolo di Huawei nell’UE

“Con queste azioni, tuteliamo il sistema nervoso centrale della Germania come polo d’affari, garantendo la sicurezza delle comunicazioni di cittadini, aziende e dello Stato”, ha affermato Faeser. “Dobbiamo ridurre i rischi e, diversamente dal passato, evitare dipendenze unilaterali”.

Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno esercitato pressione sui loro alleati europei, come Gran Bretagna e Svezia, affinché vietassero o limitassero l’utilizzo delle attrezzature Huawei nelle loro reti telefoniche, temendo che Pechino potesse sfruttarle per attività di spionaggio informatico o per colpire infrastrutture comunicative critiche – accuse che Huawei ha ripetutamente respinto. Analoghe misure sono state adottate da Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Canada.

Riguardo all’annuncio, durante un briefing quotidiano a Pechino, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha sottolineato che Huawei e altre società cinesi hanno contribuito a costruire infrastrutture di alta qualità in Europa e creato numerosi posti di lavoro. Ha evidenziato che “non esistono prove che queste aziende rappresentino una minaccia per la sicurezza nazionale dei Paesi europei”.

“Politicizzare tematiche legate all’economia, al commercio e alla scienza non fa altro che danneggiare i normali scambi tecnologici e la cooperazione, risultando controproducente per tutte le parti coinvolte”, ha aggiunto. Le tensioni tra i Paesi occidentali e la Cina sono aumentate in seguito all’invasione della Russia in Ucraina all’inizio del 2022.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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