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NASA lancia satellite meteorologico SpaceX in orbita

Il satellite meteorologico Goes-U è stato lanciato martedì pomeriggio dal Kennedy Space Centre della Florida, nonostante un iniziale ritardo dovuto a previsioni di tempeste.

Un lancio strategico per le previsioni meteo

Il razzo Falcon Heavy di SpaceX ha portato in orbita il satellite Goes-U, completando così la flotta di quattro satelliti fondamentale per un progetto di oltre dieci miliardi di dollari volto a modernizzare l’infrastruttura nazionale per le previsioni meteorologiche.

Il lancio ha subito un ritardo quando i meteorologi hanno stimato una probabilità del 70% di temporali nel tardo pomeriggio. Finalmente, il razzo è decollato da Cape Canaveral alle 17:26 EDT (11:26 UTC), con circa dieci minuti di ritardo.

Un satellite a sorveglianza degli uragani

Questo nuovo satellite offrirà una copertura continua e in tempo reale delle condizioni meteorologiche e ambientali, in particolare per quanto riguarda gli uragani, estendendosi su gran parte dell’emisfero occidentale.

“I satelliti geostazionari della Noaa (Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica) sono strumenti vitali per la protezione degli Stati Uniti e del miliardo di persone che abitano e lavorano nelle Americhe”, ha dichiarato Pam Sullivan, direttrice del programma Goes. “Questi satelliti forniscono una visione costante e immediata delle condizioni atmosferiche e dei fenomeni ambientali pericolosi in tutto l’emisfero occidentale”.

Secondo Dan Lindsey, scienziato capo del programma Goes della Noaa, una volta pienamente operativo, Goes-19 “sarà la sentinella nel cielo, monitorando gli uragani” che si sviluppano nell’Atlantico e minacciano gli Stati Uniti orientali, le isole dei Caraibi, l’America Centrale e la costa del Golfo.

La telecamera principale del satellite, conosciuta come Advanced Baseline Imager (Abi), sarà in grado di “scansionare ampie aree delle tempeste ogni 30 secondi, fornendo avvisi al pubblico in tempo reale.” Quando l’uragano Maria ha colpito Porto Rico nel 2017, il radar meteorologico locale era fuori uso, e grazie alle immagini satellitari i meteorologi sono riusciti a emettere avvisi per alluvioni improvvise e tempeste severe, spiegò Lindsey.

Il satellite è equipaggiato con un Geostationary Lightning Mapper (Glm), uno strumento per rilevare i fulmini che si verificano durante gli uragani e altre tempeste intense. Le informazioni raccolte dal Glm aiutano i ricercatori a comprendere meglio la relazione tra l’intensità dei fulmini e lo sviluppo delle tempeste.

Goes-19 sarà il satellite principale per l’osservazione degli Stati Uniti centrali, aventi come esempio luoghi come la “tornado alley”, dove si verificano le tormenta più violente del continente americano. Uno dei pericoli nelle pianure centrali è rappresentato dalle supercelle, e attraverso il monitoraggio dei fulmini, sarà possibile lanciare allerte tempestive al pubblico.

I ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno creato uno strumento noto come “LightningCast”, un algoritmo di apprendimento automatico che prevede la probabilità di fulmini nei successivi 60 minuti, spiegò Lindsey. “Immaginate un evento sportivo all’aperto: i meteorologi possono osservare e determinare la probabilità di fulmini e, in caso di elevate probabilità, avvisare il pubblico e mettere in sicurezza i partecipanti e gli spettatori.”

Inoltre, l’Abi monitora anche le eruzioni vulcaniche e le estese nubi di cenere che generano, che possono rappresentare grave minaccia per gli aerei.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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