La Catalogna è in allerta per le piogge intense, che hanno portato alla sospensione dei treni. Sono stati dirottati 15 voli e chiuse diverse autostrade, mentre a Valencia proseguono le ricerche dei dispersi e le operazioni di pulizia.
A Valencia, dove le devastanti inondazioni della settimana scorsa hanno causato oltre duecento vittime, continuano le ricerche di corpi tra le abitazioni e le migliaia di automobili abbandonate sulle strade, nei garage e nei sottopassi.
Il ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, ha comunicato che attualmente le autorità non sono in grado di fornire una stima precisa dei dispersi. Nel frattempo, la televisione nazionale spagnola Rtve ha trasmesso diverse richieste di aiuto da parte di persone alla ricerca dei propri cari scomparsi.
Ricerca nei parcheggi allagati
Nel comune di Aldaia, un contingente di circa cinquanta tra soldati, poliziotti e vigili del fuoco ha perlustrato il parcheggio sotterraneo di un grande centro commerciale alla ricerca di possibili vittime. Per muoversi in questa vasta area inondata, è stata utilizzata una piccola imbarcazione.
Il portavoce della polizia, Ricardo Gutiérrez, ha informato i giornalisti che finora sono stati rinvenuti circa cinquanta veicoli, senza trovare alcun corpo.
Tra martedì e mercoledì, la periferia meridionale di Valencia ha vissuto un’inondazione paragonabile a una tsunami, che ha rapidamente sommerso di acqua e fango i 1.800 posti auto sotterranei del centro commerciale di Bonaire. Le squadre utilizzano quattro idrovore per rimuovere l’acqua.
Le operazioni di pulizia continuano nelle aree colpite, con il supporto di migliaia di volontari. La marina spagnola ha inviato la nave Galicia, con marines, elicotteri e camion carichi di cibo e acqua, che hanno fatto scalo al porto di Valencia lunedì.
La popolazione colpita dalla tragedia esprime un forte senso di abbandono nei confronti delle autorità, e la loro frustrazione è esplosa domenica quando una folla ha lanciato fango contro i reali spagnoli, il Primo Ministro Pedro Sanchez e il presidente della Comunidad Valenciana, Carlos Mazon, durante una visita a Paiporta, dove oltre sessanta persone hanno perso la vita.
Sospensione dei treni in Catalogna
Nel frattempo, i forti temporali hanno colpito Barcellona lunedì, costringendo le autorità a interrompere il servizio ferroviario regionale.
Il ministro dei Trasporti spagnolo, Oscar Puente, ha dichiarato di aver sospeso tutti i treni delle linee regionali nel nord-est della Catalogna, che conta otto milioni di abitanti.
A Barcellona, i telefoni cellulari hanno emesso un allerta per “piogge estreme e persistenti” nella periferia sud della città.
Puente ha anche comunicato che le forti piogge hanno comportato il dirottamento di 15 voli in arrivo all’aeroporto di Barcellona, anch’esso situato a sud della città, mentre diverse autostrade sono state chiuse. Inoltre, le scuole di Tarragona, situata tra Barcellona e Valencia, sono state chiuse.
Le inondazioni della settimana scorsa rappresentano le peggiori mai registrate in Spagna. Secondo climatologi e meteorologi, l’evento è stato innescato da un sistema di tempeste a bassa pressione proveniente da una corrente a getto, probabilmente alimentato dalle temperature elevate del mare Mediterraneo, mai così calde, evidenziando il legame con il cambiamento climatico che sta dietro a eventi estremi sempre più frequenti.
Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews