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Trump abbraccia le criptovalute: Bitcoin vola, minaccia euro

Il Bitcoin ha recentemente vissuto un nuovo balzo in avanti dopo il discorso programmatico del candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi, Donald Trump , che ha espresso il proprio sostegno per le criptovalute. Questo evento potrebbe riaccendere le preoccupazioni riguardanti le normative dell’Unione Europea su questo mercato controverso.

Nel suo intervento durante la conferenza Bitcoin 2024, Trump ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella “capitale mondiale delle criptovalute” e nella “superpotenza di Bitcoin”. A seguito del suo discorso, il valore della criptovaluta ha superato i 71 mila dollari.

In evidente contrasto con l’amministrazione Biden e la candidata democratica Kamala Harris, Trump ha intenzione di istituire una “riserva strategica” di Bitcoin per il governo degli Stati Uniti. Se dovesse essere eletto, ha anche dichiarato di voler destituire il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), Gary Gensler, noto per la sua posizione critica nei confronti del mondo cripto. Inoltre, Trump ha promesso di nominare un successore alla SEC che si concentri sulla costruzione di un futuro innovativo, piuttosto che ostacolarlo.

La scorsa settimana, Trump è stato il primo candidato presidenziale ad accettare donazioni in criptovalute, totalizzando quattro milioni di dollari (circa 3,69 milioni di euro) per la sua campagna.

Il sostegno di Trump alle criptovalute potrebbe attrarre l’attenzione degli elettori favorevoli ai token digitali, ma al contempo la sua intensa promozione delle criptovalute potrebbe generare nuove incertezze tra i regolatori europei. La posizione dominante delle criptovalute, particolarmente quelle ancorate all’USD, potrebbe rappresentare una minaccia per l’euro, la seconda valuta di riserva globale.

È interessante notare che, mentre era presidente, Trump aveva criticato aspramente il Bitcoin, definendolo “altamente volatile” e “una catastrofe incombente”.

La ripresa delle criptovalute

I mercati delle criptovalute hanno mostrato segni di ripresa quest’anno, supportati dalla riduzione delle politiche monetarie da parte delle banche centrali. Eventi come il dimezzamento del Bitcoin e l’approvazione da parte della SEC degli ETF spot sul Bitcoin (Exchange Traded Funds) hanno contribuito a stimolare un trend positivo tra queste valute digitali. Dall’uscita di Biden dalla corsa per le presidenziali all’inizio del mese, il Bitcoin ha visto un rialzo ulteriore grazie alle crescenti speculazioni su una possibile vittoria di Trump alle elezioni di novembre. La principale criptovaluta ha registrato un incremento di oltre il 13% rispetto al mese scorso, superando i 68.700 dollari (63.244 euro) e avvicinandosi al massimo storico di marzo 2024.

Le affermazioni di Trump durante la conferenza Bitcoin 2024 potrebbero essere un catalizzatore per un ulteriore boom delle criptovalute, se dovesse diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. Tale possibile cambiamento potrebbe indurre i politici europei a rivedere l’attuale regime normativo.

Il regime normativo attuale nell’UE

Negli ultimi dieci anni, il settore delle criptovalute e degli asset digitali ha visto un notevole incremento in termini di popolarità e adozione. Questa rapida espansione ha evidenziato l’esigenza di quadri normativi per garantire la stabilità del mercato, la protezione degli investitori e la prevenzione di frodi. Il fenomeno delle Initial Coin Offerings (ICO), dei token di sicurezza e delle stablecoin ha messo in luce sia l’innovazione possibile che i rischi insiti nel sistema finanziario.

Nell settembre 2020, la Commissione europea ha lanciato un pacchetto sulla finanza digitale, destinato a garantire che l’UE possa abbracciare le opportunità della finanza digitale mitigando nel contempo i rischi. All’interno di questo pacchetto, il regolamento sui Mercati in Crypto Assets (MiCA) è stato proposto per disciplinare le criptovalute e gli asset digitali. Tuttavia, il MiCA è stato adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio in più fasi e ha visto l’entrata in vigore solo nel giugno 2023, con un’applicazione parziale avviata a partire da giugno e una completa attuazione prevista per dicembre di quest’anno.

Un’importante preoccupazione legata alle criptovalute è il loro utilizzo potenziale nel riciclaggio di denaro e nel finanziamento del terrorismo, a causa della natura decentralizzata delle transazioni. In seguito all’aggressione della Russia contro l’Ucraina, le criptovalute sono state impiegate non solo per supportare l’Ucraina, ma anche per finanziare le azioni militari della Russia. Come osservato dal responsabile delle sanzioni di Chainalysis, “le entità russe si sono rivolte alle criptovalute sotto la pressione delle sanzioni internazionali, utilizzandole per raccogliere fondi per gruppi di milizie private, per mettere in atto attacchi ransomware e per tentare di eludere le sanzioni”.

Una minaccia per l’euro?

Alcuni regolatori dell’UE temono che il predominio delle stablecoin ancorate all’USD possa costituire una minaccia per l’euro. La maggior parte di queste stablecoin è legata al dollaro USA, un aspetto che contribuisce a mantenerne la stabilità dei prezzi. I trader di criptovalute frequentemente utilizzano le stablecoin come mezzo di scambio tra diverse criptovalute. Questa pratica riflette la predominanza del dollaro USA nei mercati delle materie prime, dove beni come oro, argento, rame e petrolio sono anch’essi quotati in dollari.

Per garantire il valore delle stablecoin, un exchange di criptovalute o una società emittente deve mantenere una corrispondente quantità di dollari USA come riserva. L’aumento della richiesta di stablecoin tende a rafforzare l’USD e a indebolire l’euro. Un incremento significativo nella rilevanza del Bitcoin negli Stati Uniti potrebbe portare a un’accelerazione della creazione di stablecoin, il che a sua volta potrebbe esercitare ulteriori pressioni sulle altre valute, incluso l’euro.

Foto crediti & articolo ispirato da: Euronews

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